31 Luglio 2018
Saranno mille ogni anno i nuovi posti in palio. Le graduatorie resteranno in vigore solo tre anni
Le graduatorie con scadenza al 31 dicembre 2018 e vigenti da più di tre anni non potranno più essere prorogate: parte da qui la “rivoluzione†della sanità nella Regione Lazio, capace di rilanciare nei prossimi anni una nuova stagione di concorsi pubblici.
Entro il 2022 verranno reclutati con i concorsi pubblici 5.000 nuove unità negli organici del sistema sanitario regionale, circa 1.000 ogni anno.
L’obiettivo è duplice: immettere nuove forze nel sistema sanitario e cancellare il precariato in sanità.
Tutto questo è frutto di una legge votata all’unanimità dal Consiglio Regionale del Lazio alla fine di maggio. “La nuova normativa – ha spiegato Alessio D’Amato, Assessore Sanità e Integrazione Socio-Sanitaria - prevede l'espletamento dei concorsi pubblici e la formazione di graduatorie a cui attingere per un periodo massimo di 36 mesi, tempo oltre il quale decadono automaticamente senza alcuna possibilità di prorogaâ€. Basta quindi con le graduatorie infinite e infinitamente prorogate: via ad un meccanismo di rotazione più veloce e più certo, e soprattutto a nuovi bandi che potranno avere da oggi – almeno per i profili più ricercati – cadenza triennale.
Meno precari nella sanità
Intanto è già iniziata una nuova fase di ricambio e di rafforzamento del personale. Entro la fine del 2018 saranno inseriti nei ranghi della sanità, compresa la stabilizzazione dei precari, 3.500 persone. Sono già 1.588 i lavoratori precari a cui è stato o si sta trasformando il contratto da tempo determinato a tempo indeterminato, mentre ulteriori 1.500 lavoratori sono in via di stabilizzazione sempre attraverso le procedure concorsuali riservate ai sensi della L. 208.2015 e della Legge Madia.